Buoni spesa - resoconto prima fase

Sono circa 599 i buoni da € 50,00 consegnati a fronte di 187 istanze formalizzate. Molti i concittadini che, richiesto il bonus, dopo aver ben compreso quali fossero i requisiti necessari per ottenerlo, non hanno formalizzato la propria domanda. Qualcuno, invece, dopo averlo ottenuto sulla base della propria autocertificazione, lo ha spontaneamente restituito e rinunciato alla domanda in quanto si è reso conto di aver commesso un qualche errore.

La prima fase della procedura di consegna dei buoni, che sabato mattina ha interessato l’ultimo gruppo di concittadini, è poi terminata lunedì 6 con la lavorazione di alcune domande presentate in ritardo rispetto al calendario.

Tutti gli atti verranno ora trasmessi alla Guardia di Finanza per gli opportuni accertamenti sulla correttezza delle dichiarazioni rese da parte dei beneficiari.        

Purtroppo siamo costretti a registrate atteggiamenti ed affermazioni poco urbani, uso evidentemente un eufemismo, che rendono particolarmente gravoso, per non dire ingeneroso ed umiliante, questo importante compito delegato ai comuni dal Governo centrale. La tentazione di restituire le risorse  economiche ricevute è forte, tuttavia il pensiero alle famiglie colpite dalle pesanti conseguenze economiche prodotte dal COVD-19 impone agli operatori - che svolgono tale difficile incombenza nella massima trasparenza e per soli fini di servizio alla comunità - di superare ogni possibile amarezza.

Molti non hanno forse compreso che la misura adottata dal Governo è rivolta, in modo pressoché esclusivo, alle famiglie che vivono incolpevolmente la crisi economica determinata dal COVID-19, segnatamente, a quelle che non godendo di pubbliche erogazioni (di qualsiasi natura) e non avendo un lavoro o altre risorse proprie, si trovano  in grave difficoltà. La misura non è rivolta al contrasto della povertà in generale, ma all’attenuazione di quelle situazioni di difficoltà momentanea (si spera) legate alla contingenza.   

Per fare un esempio concreto, una famiglia di quattro persone che a gennaio scorso ha percepito, tra pensioni ed indennità varie, 750,00 euro e che continua a percepirli tutt’ora, non può certamente definirsi benestante ma neppure economicamente danneggiata dal COVID-19. Effettivamente, può contare su una somma che altri – ad esempio lavoratori stagionali – non hanno e che, di conseguenza, vanno aiutati.

Verosimilmente, emergerà che qualcuno, dichiarando il falso, ha ottenuto il buono senza averne diritto. Tali possibili evenienze, oltre ad avere sicure ripercussioni sul fronte giudiziario, per quanto riguarda il Comune (dal momento in cui ne avrà notizia), saranno motivo ostativo alla concessione di qualsiasi altro beneficio che passi attraverso il suo filtro. 

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