Tropea 2022, replica alla sig.ra Caronte

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23/01/2021

Rivolgo ai miei concittadini e a tutti quelli che amano Tropea e la Calabria  le delucidazioni che seguono.

 

L’avventura di Tropea Capitale Italiana della Cultura é stata avvincente  nonostante l’epilogo spiacevole e non intendo riferirmi alla mancata vittoria e neppure all’esclusione dalla rosa delle dieci finaliste. In un concorso c’é chi vince e c’è chi perde e c’é anche chi resta da subito al palo, bisogna metterlo in conto e, la pur inevitabile amarezza, in caso di insuccesso, non vanifica la bontà del vissuto.

 

A turbare sono, piuttosto, le contrarietà  da parte di chi ha condiviso con te l’impresa e in cui tu hai riposto fiducia. Ecco perché la dichiarazione della dottoressa Luisa Caronte, a cui ho affidato il compito di coordinare il Gruppo di Lavoro, impegnato nell’elaborazione del progetto, mi delude.

 

Le mie riflessioni, all’indomani della vittoria di Procida, sono state uno slancio di condivisione sull’accaduto che certamente ha tra le determinanti congiunture a noi sfavorevoli quale la prematura fine della Presidente Jole Santelli che ha sempre avuto nel cuore Tropea, si é sempre spesa per la nostra Città e avrebbe continuato a farlo, sostenendola con tutte la sua travolgente passione, come nessun altro.

 

Ribadisco che, considerato il risultato raggiunto, é presumibile che siano stati fatti degli errori che tengo per me perché  é corretto appalesarli nella sede opportuna, ovvero il Gruppo di Lavoro per la Cultura, un organo prezioso che continua a restare operativo, com’é giusto che sia per una Città dal respiro universale che non può sentirsi appagata da un’immagine prevalentemente legata al mare e al turismo estivo. 

 

La reazione ex abrupto della coordinatrice fa venire in mente il detto latino ”Excusatio non petita accusatio manifesta” mentre il ventilare modifiche da parte mia al lavoro svolto insieme e la mia incapacità di adempiere alle semplicissime  indicazioni del bando sono accuse così sconsiderate da offendere l’intelligenza. Mi sento anche di aggiungere che scadere, in termini professionali e umani, al punto da urlare sulla piazza mediatica una maldicenza infarcita di falsità e cattiveria come questa é molto disdicevole.

 

Il Progetto elaborato e presentato al MIBACT nasce da un lavoro di gruppo che prende le mosse dalla capacità di osare dell’Amministrazione Comunale che mi onoro di guidare - anche questa scelta, è doveroso ricordare, offesa e vilipesa da tanti - ed il percorso intrapreso è stato seguito con grande attenzione e sempre col massimo rispetto delle scelte maturate dalla coordinatrice volendone assolutamente rispettare il ruolo. 

 

Il Dossier è stato modificato, com’era ampiamente a conoscenza della coordinatrice stessa, solo nella parte relativa al coordinamento e alla direzione perché, diversamente da quanto da lei preteso, non abbiamo segnalato per questi compiti apicali un nominativo, ovviamente avrebbe dovuto trattarsi del suo, ma abbbiamo indicato ruoli e funzioni da assegnare, in caso di vittoria, attraverso le procedure di reclutamento previste dalla legge, (in calce troverete le due versioni).

 

Evidenzio senza difficoltà, comunque, che se si fosse dovuto avanzare un nome non sarebbe stato quello della dottoressa Luisa Caronte semplicemente perché, dall’esperienza maturata, ed oggi ampiamente confermata, ho valutato che non sarebbe stata la scelta più opportuna. La criticità essenziale da me individuata già allora, é la nostra diversa visione di un piano di sviluppo della Città che per me ha come cardine la “complicità” dell’intera comunità tropeana, il protagonismo della realtà associativa cittadina e l’amore infinito per Tropea con assoluta  marginalità, a differenza della dottoressa Caronte, di ogni, pur legittimo e legale, calcolo e interesse. 

 

Effettivamente, tra le tante possibili mancanze messe in atto nell’elaborazione dell’importante documento, come umanamente sempre accade considerato che la perfezione non è di questo mondo, c’é stata da parte mia la debolezza di non procedere alla sostituzione della coordinatrice nel momento in cui ho colto o mi sono state segnalate disfunzioni non irrilevanti tra cui alcune così indecorose che al momento non mi sento di esternare solo per signorilità d’animo.

 

Il lavoro svolto é stato realizzato in maniera assolutamente gratuita, questo lo carica di plusvalore ed io conserverò sempre sentimenti di gratitudine verso la coordinatrice, il suo collaboratore e tutti i componenti del Gruppo di Lavoro. 

 

La dottoressa Caronte ha operato per la comunità e le sue critiche e richieste, molto più accettabili rispetto a quelle gratuite formulate da chi non ha messo un dito nell’acqua, avrebbero potuto essere discusse e considerate direttamente, senza bisogno di PEC, di messaggi da lei intercettati via whatsapp o dei “sentito dire”, questa tecnica paesana del “ dico e non dico” per gettare discredito senza assumersi la responsabilità di dichiarare le fonti non fa mai onore. Non é vero, poi, che il suo ruolo fosse finito nel momento della consegna del documento é vero piuttosto che la sua latitanza con assoluto disinteresse per le operazioni finali e per le opportune iniziative promozionali da intraprendere, nonostante le mie esplicite richieste, resta fortemente omissiva nei confronti di un compito delicato che un vero professionista cura e onora fino all’ultimo istante. 

 

Il Progetto per Tropea Capitale Italiana della Cultura è della comunità, la sua elaborazione è servita a renderci più consapevoli dell’immenso patrimonio culturale che connota la nostra bella Calabria, a unirci in un percorso ambizioso, ma realisticamente perseguibile, e non andrà disperso. Non é, contrariamente a quanto dichiarato dalla dottoressa Caronte, “secretato”, semplicemente non é stato reso immediatamente pubblico, così come non sono stati presentati i progetti delle altre città concorrenti, perché abbiamo ritenuto opportuno attendere gli esiti della competizione. Ricordo che in una delle ultime riunioni proposi di pubblicarlo in pregiata rilegatura come documento prezioso della storia di Tropea tanto il desiderio di condividerlo con tutti.

 

Dentro c’é infinito amore per la nostra regione e immensa voglia di crescere insieme superando discriminazioni e luoghi comuni. Il meschino compiacimento espresso da qualche denigratore, allerta  perché campanello d’allarme di una situazione di disagio interiore che cela frustrazioni e fallimenti personali, invidie e gelosie e non fa progredire. Noi restiamo aperti a tutti, a tutti quelli che vogliono fare la propria parte per promuovere il rinnovamento, che é prioritariamente delle coscienze, auspicato dal Dossier di Tropea Capitale.

 

La dottoressa Luisa Caronte è una meteora  che ha solcato il cielo di Tropea e  ha scelto di allontanarsene, noi Tropeani rimaniamo perché Tropea entra nel sangue e non è possibile distaccarsene e allora: continuiamo il percorso intrapreso con spirito di comprensione e di concordia.

 

Di questa esperienza bellissima conservo gelosamente tutte le sue positività: le adesioni da parte delle tante, splendide realtà regionali: comuni, province, università, musei, associazioni, enti e le sinergie che già stanno dando prova della validità del progetto e che daranno ulteriore lustro alla millenaria storia tropeana. Sono grato a tutti quelli che assieme a me ci hanno creduto, i fatti hanno dimostrato che, a dispetto degli scettici, nessun traguardo é impossibile per una Città come Tropea, stavolta ha vinto Procida, una realtà molto vicina alla nostra, e questo ci riempie di gioia. Sicuramente Procida è risulta prima perché il suo progetto è valido, perché è piaciuto alla giuria e perché in tanti si sono spesi per sostenerlo. Traiamone esempio, facciamo gli auguri a questa bellissima isola, organizziamoci per andarla a visitare e smettiamola di elaborare paranoie che fanno male soprattutto a chi le costruisce.

 

Tropea, 23.01.2021

Avv. Giovanni Macrì Sindaco di Tropea 

 

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